Servizio del nostro inviato Davide Sernicola
Proteste negli Stati Uniti causa l’ultima controversa decisione politica di Donald Trump.

Risale a ieri la scelta del Presidente USA di alzare la tassa sul coccodrillo domestico da 23 dollari a 55 $ all’anno.
Gli oppositori democratici del multimilionario hanno fortemente contestato la scelta, e in Parlamento sono volati fogli, scarpe e scartoffie varie.
Molte proteste anche nel popolo, che in massa si è rivoltato nelle piazze invocando cori e insulti rivolti al Presidente. Molti scioperi nei settori delle ferrovie statali, della sanità e della tabaccheria. Di seguito alcune interviste ai protestanti.
Così parla Lewis McRishon, presidente della U.S. Home Crocodile Assocation.
“La decisione del Presidente è vergognosa, nessuno può permettersi di non agevolare l’acquisto di un coccodrillo da parte degli statunitensi. Questo animale è il più popolare nelle case americane, e negli ultimi anni le sue vendite hanno subito un incremento del 27,3%. Tasse più alte significano vendite più basse. Sarebbe privare gli americani di un nobile e pacato amico, e soprattutto mi costringerebbe a trovare un lavoro”. “Ognuno ha il diritto di acquistare l’animale che vuole” dice John Fitzgerald “Perché si deve ostacolare l’acquisto dei coccodrilli? Con i cani e i gatti non succede questo. E’ assurdo”.
Come avete potuto capire quello della tassa sul coccodrillo domestico è il principale argomento di discussione negli Stati Uniti. Discussione che non sembra destinata a placarsi presto.